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COME QUEI PESCATORI

Molti esperti di libri, sconsigliano di scrivere.
Quando vedono qualche giovane penna piena di speranza, con accurata metodologia scientifica, cominciano a buttare là frasette del tipo “In Italia nessuno legge” oppure “Se vendi cento libri è già un successone” ed ancora ” Un libro su un milione, diventa un best seller”.
Io invece mi diverto a leggere i nuovi scrittori emergenti, forse perché un po’, presuntuosamente, mi ci sento.
Mi sa meno di prodotto confezionato ad hoc.
Mi sembra meno di quei libri da leggere preferibilmente entro la data di scadenza, come i libri di Babbo Natale a Natale, ed i libri dal sapore di sabbia, l’estate.
Io invece credo che chiunque scriva, comunque scriva, pure con gli accenti sbagliati, sia da ammirare ed amare.
Perché questi piccoli o grandi artisti, sono come quei pescatori che cercano nel mare una ricompensa.
Aspettano ed aspettano.
Scrivono e scrivono.
Cercano e cercano.
Infine si accorgono che sul grande tesoro, che già hanno, ci hanno beatamente posato il culo.
Che la ricompensa di scrivere, è scrivere.
(foto di Jonny Lindner)